Breve biografia: il pittore
fiammingo nacque ad Anversa nel 1599 e scomparve a Londra nel
1641. Allievo di Hendrik Van Balen e collaboratore di
Rubens, e nel 1620
ancora giovanissimo fu introdotto alla corte di Giacomo I
d'Inghilterra. Soggiornò a lungo in Italia, soprattutto a Genova
dal 1623 al 1627, e profondo fu l'influsso dell'arte italiana,
in particolare veneziana, che ne rese più elegante il disegno,
più fluido e prezioso il colore. Si dedicò alla ritrattistica
con risultati degni, per sapienza tecnica e interiorità
psicologica dei più grandi maestri. Rientrato a Londra nel 1632,
divenne pittore di corte sotto Carlo I, del quale celeberrimi
sono i ritratti
"Carlo I d'Inghilterra a
caccia" ora esposto al Louvre di
Parigi. Fra le opere più giovanili piene dell'irruenza
incontrollata del colore: "Sileno ebbro" ora situato a Dresda
nella Gemaldegalerie; "Cristo porta la croce" ora ad Anversa nel
Musée Royal; del periodo italiano oltre ai ritratti di nobili
genovesi tra cui "Vergine del rosario" opera del 1627 ora a
Palermo nell'oratorio del Rosario; della maturità "Calvario e
Pietà" ora ad Anversa nel Musée Royal, "Madonna e committenti"
ora al Louvre di Parigi. Celebre l'iconografia di Van Dyck,
pubblicata posteriormente alla sua morte ad Anversa nel 1645,
serie di cento ritratti incisi su rame. |
VAN DYCK ANTHONY: Van Dyck Antonie o Anthonis
(Anversa 1599 -Londra 1641)
Pittore fiammingo. Talento precoce, dopo l'apprendistato con il pittore
Hendrik Van Balen, già nel 1615 apriva una bottega; nel 1618 era maestro
nella gilda e collaboratore di
Rubens. Dopo un breve soggiorno in
Inghilterra (1620), dal 1621 al 1627 visse in Italia, prevalentemente a
Genova, ma visitò anche Roma (1622,1623) Firenze, Bologna, Venezia,
Palermo (1624). Tornato ad Anversa (1626), iniziò un'attività
intensissima, divenendo anche pittore di corte dell'arciduchessa
Isabella (1628-29); nel 1632 si trasferì in Inghilterra, dove fu
nominato cavaliere e pittore ufficiale del Re (1632) e rimase li sino
alla morte, salvo brevi soggiorni nelle Fiandre (1634) e a Parigi
(1641).
Durante i primi anni di Anversa, la composizione di Van Dyck è
pienamente rubensiana e molte opere sono eseguite in collaborazione con
quella bottega; a distinguere l'allievo dal maestro è solo una
pennellata più nervosa e densa, tendente al virtuosismo "Caccia al
cinghiale" 1617-18, Alte Pinakothek, Monaco di Baviera; "San Martino e il povero" 1621,
chiesa di Saventhem; un'impronta più originale si ritrova invece nei
ritratti "Frans Snyders con la moglie" 1621 circa, Staatliche Kunstsammlungen Dresden. Il periodo italiano segnò per Van Dyck un primo
superamento della maniera rubensiana attraverso lo studio assiduo dei
grandi del rinascimento, testimoniato tra l'altro da un taccuino di
schizzi (Londra, British Museum).
In
particolare, l'influenza di "Tiziano" indusse l'artista a una tavolozza
sempre più morbida, a colori sfumati e accordati secondo le leggi del
tonalismo, a composizioni eleganti in contrasto con la concitazione
"Barocca". Più che nelle numerose opere
religiose "Madonna del Rosario" Palermo, Oratorio del Rosario, la
maturità stilistica si manifesta nella serie di ritratti del patriziato
genovese, spesso a figura intera con orizzonti abbassati che rendono
monumentale la composizione "Marchesa
Brignole-Sale" 1621-25 circa, Genova, Palazzo Rosso; altre versioni a New
York, Frick Collection e a Cincinnati, Taft Museum. Ad Anversa, data la
committenza borghese di commercianti, magistrati, ufficiali, la
ritrattistica di Van Dyck si legò
piuttosto alla tradizione fiamminga, per la quale il modello non
rappresentava una classe sociale, ma solo una individualità psicologica
"Marten Pepijn" 1632, Anversa, Mus. Royal des Beaux-Arts.
La rivalità
con "Rubens" si esplicò soprattutto
nell'esecuzione di pale d'altare, che mantengono le caratteristiche
«venete» di quelle italiane "Estasi di sant'Agostino" 1628, Anversa,
Chiesa di Sant'Agostino, "Cristo tra i ladroni" 1630-32 circa, Mechlin,
Saint-Rombout, mentre l'estrema
leggerezza delle scene mitologiche, che giungerà al capolavoro del
"Rinaldo e Armida" (1630-31 circa, Parigi, Louvre), sembra precorrere il
gusto rococò. A Londra la produzione di Van Dyck fu vastissima: oltre
400 opere, le più tarde eseguite
con ampi aiuti di bottega, quasi esclusivamente ritratti
dell'aristocrazia; alberi e acque fanno da sfondo a figure avvolte in
vesti preziose, illuminate da luci dorate; famosi sono i ritratti di
"Carlo I a cavallo a caccia" 1635-36 circa, Londra,
National Gallery, 1635 circa, Museo del Louvre, di "Sir Thomas Wharton"
1635-40 circa, San Pietroburgo, Ermitage, di "Thomas Killigrew e lord
William Crofts" 1638, Windsor, Collezione Reali. L'influenza della
ritrattistica vandyckiana ebbe una
portata europea: a Genova si formò una vera e propria scuola; in
Inghilterra, i grandi ritrattisti del Settecento vi si rifaranno
direttamente.
|
Opere
principali
§ "Gesù sulla Croce" olio su tavola del
1627;
§ "Johannes
Baptista Franck" olio su tela, 1626-32;
§ "Visione
di Sant'Antonio" olio su
tela, 1626-32.
§ "Sacra
Famiglia" olio su tela, 1626-32.
§ "Ecce
Homo" olio su tela
del 1628-30.
§ "Riposo nella fuga in Egitto"
olio su tela, 1630-32.
§ "Ritratto
di signora con la figlia" olio su tela, 1628-32.
§ "Ritratto
d'uomo con il figlio" olio su tela, 1628-32.
§ "Il
Beato Hermann Joseph in ginocchio davanti alla Vergine" olio su
tela, 1629.
§ "Rinaldo e Armida" olio su tela
del 1628-29.
§ "Il
reverendo Padre Jean-Charles della Faille S.J." Olio su tela, 1629.
§ "Il
pittore Martin Rijckaert" olio su tavola, 1630.
§ "Martirio
di San Sebastiano" olio su tela, 1630-31.
§ "Dedalo
e Icaro" olio su tela, 1630.
§ "Rinaldo
e Armida" olio su tela, 1630-31.
§ "Madonna
con il Bambino e due donatori" olio su tela, 1630-32.
§ "Carlo
I a cavallo" olio su tela, 1635-36.
§ "James
Stuart, Duca di Lenox e Richmond" olio su tela, 1635-36.
§ "Guglielmo
II di Nassau-Orange e la Principessa Mary" olio su tela, 1641.
§ "Carlo I d'Inghilterra a
caccia" olio su tela del 1635.
§ "La
Madonna e il Bambino adorati dall'Abate Scaglia" olio su
tela, 1634-35.
§ "Tommaso di Carignano, principe
di Savoia" olio su tela, 1634.
§ "I tre figli di Carlo I" olio
su tela, 1635.
§ "Venere nella Fucina di
Vulcano" olio su tela, 1626-32.
|